
L’ ultimo format della comunicazione di TIM si intitola “E’ bello avere tutto” e, dal 26 dicembre, ci solleva letteralmente dalle poltrone.
Proprio così. Quei 60 secondi in cui giovani di tutto il mondo si scatenano al ritmo del neoswing, tra i quali il travolgente ballerino tedesco Just Some Motion (35 mln di visualizzazioni) sulle note di All Night di Parov Stelar, riesce a catturare la nostra attenzione.
Una campagna pubblicitaria improntata sul ballo e sulla musica che imprime ritmo e stimola l’azione.
Musica che se analizzata sotto l’aspetto semiotico e dopo il superamento (che ha caratterizzato tutto il Novecento) del pensiero secondo il quale essa era un “linguaggio senza contenuti” dimostra la corrispondenza tra il testo musicale e un certo stile, una certa atmosfera o uno spirito.
Si rendono evidenti strutture di significato (stati d’animo delle persone) che, lungo il procedere del video, si allacciano come in una struttura narrativa (le note sono il fil rouge che accomuna i ballerini seppur in diversi contesti e costumi).
Pertanto il sistema tonale sul quale è organizzata gran parte della musica occidentale è del resto tale da creare per sua natura un’alternanza di stati di euforia e movimento (come in questo caso) di tensione o attesa (si pensi alla musica classica).
Il testo musicale diventa così un intreccio di strategie che coinvolgono diversi soggetti e differenti punti di vista.
Jean-Jacques Nattiez, con i suoi tre livelli di analisi (poietico, estesico e neutro) ci dice quanto la musica abbia la capacità di agire, sia dalla parte del compositore che in quella del fruitore, come una forma “dinamicamente inesauribile”.
Resta il fatto che la regia di Matthaus Bussman è riuscita a plasmare un mix di colorate e diverse situazioni, anche paradossali, in cui la percezione del ritmo incalzante di un brano genera movimento, positivo.
Quindi quell’associazione tra la voglia di ballare e l’utilizzo di una compagnia telefonica in grado di seguire le dinamiche incalzanti della Rete, con l’uso di soluzioni innovative tra cloud e ultrabroadband (FTTCab, cavo di fibra), risulta vincente.
Ed ora cosa ne dite, riascoltiamo #BallaConTim?
Articolo a cura di Nicola Albi
AEsse Communication
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Ottimo articolo Nicola e buoni gli spunti di riflessione.
In effetti è ormai consolidato che le forti emozioni trasmesse dalla musica possano essere utilizzate per stimolare la propensione all’acquisto.
La recente tendenza globale ,ormai condivisa da tutte le grandi aziende,alla “vendita emozionale”,meno attenta ai contenuti e focalizzata quasi unicamente sulle emozioni in grado di suscitare ,non può che trarre beneficio da una musica che identifichi il brand e sia coerente con il messaggio che si vuole trasmettere .
Grazie mille Loris per la tua impressione. Hai colto in pieno il focus della mia riflessione: le emozioni sono il viatico indispensabile per creare relazione e aumentare l’empatia, tra le persone e gli utenti. E con la musica, poi, si guarda il mondo con più ottimismo e fantasia! Buona giornata 🙂