Qual è il legame tra l’informazione e i Millenials? Uno studio dell’istituto inglese, collegato all’Università di Oxford, ci spiega cosa cercano e come si informano le nuove generazioni. Per i più impegnati c’è Reddit, il social news che resiste alle tendenze del momento
Oramai sono anni che il mondo dell’informazione si interroga sulle esigenze dei giovani e su come si rapportano con i media tradizionali.
Giornali, radio e televisione subiscono continui cali di audience, anche tra i giovani dai 18 ai 35 anni, le generazioni Z e i Millenials.
I giovani che si intrattengono con l’informazione sembrano delimitare un solco tra la voce di un “house organ” e i new media.
A volte il loro modo di interfacciarsi con i media tradizionali sembra sfuggente, titubante e quasi disinteressato.
Potrebbe essere la figura della struttura delle testate giornalistiche, che rispecchiano formalismi e dogmi di un tempo, il motivo distanziante nei ragazzi lettori?
Forse, ma sono anche le diverse necessità dei nuovi readers a staccarsi da una lettura dei media “vecchio stile”.
Di rilievo risulta essere la ricerca fatta nel Regno Unito dal Reuters Institute for the Study of Journalism, organizzazione che fa parte dell’Università di Oxford, con il “The Digital News Report 2019”.
Il Reuters Institute for the Study of Journalism con il Digital News Report 2019
Il Digital News Report è il più grande studio comparativo internazionale al mondo che monitora l’accesso e l’impegno delle notizie online in 38 paesi.
Come evidenziato sul sito dell’istituto inglese, il rapporto del 2019 si concentra su svariate questioni che riguardano le tendenze e le prospettive del pubblico sull’informazione:
dalla fiducia sulle fonti alla disinformazione, dalle mutevoli fortune delle piattaforme dei social media al modo in cui vengono utilizzate per le notizie e molto altro.
L’ottavo rapporto annuale sulle notizie digitali del Reuters Institute si basa su un sondaggio di 75.000 utenti di notizie in 38 paesi di tutto il mondo (tra cui Europa, Americhe, Asia-Pacifico e, per la prima volta, l’Africa).
La relazione sul 2019 si scontra con un contesto globale di populismo, instabilità politica ed economica e preoccupazione per il ruolo che hanno i giganti della tecnologia nella società.
Il sondaggio esamina, inoltre, come le notizie soddisfino le esigenze dei suoi consumatori in questo ambito.
Un’anticipazione della ricerca la troviamo nella dichiarazione introduttiva del report con i due ricercatori, Antonis Kalogeropoulos e Richard Fletcher: “I media si affidano al loro pubblico sia per la loro importanza pubblica che per la loro sostenibilità economica. Indipendentemente da quanto possano essere valide le segnalazioni, se le persone non le apprezzano, è improbabile che abbia un impatto significativo sull’opinione pubblica o sulla conoscenza pubblica.”
“Allo stesso modo – dichiarano Antonis e Richard – se le persone trovano le notizie deludenti, non importa quanto orgogliosi possano essere i giornalisti del loro lavoro, le persone potrebbero non essere disposte a pagare per questo come prodotto commerciale o come servizio pubblico. Potrebbero anche essere riluttanti a sostenere i media se i leader politici cercano di reprimersi o di intimidirli”.
Millenials e Generazione Z
Dal rapporto del Reuters Institute emerge che le generazioni Z e Y (Millenials) sono propense ad accedere alle notizie in modo “facile”, sia nella parte visuale e sia nel linguaggio, che deve essere chiaro ed esplicativo.
Soprattutto l’accesso alle news deve essere istantaneo, possibilmente dal mobile in quanto è il mezzo più usato per la fruizione dei contenuti.
Il dato che emerge è la richiesta di storie che trattano temi che li coinvolgano, quali la lotta agli stereotipi, il lifestyle o la diversità.
Dal report anglosassone si nota quanto sia determinante per i ragazzi leggere racconti divertenti e che siano “utili da sapere”.
Le notizie imposte dai giornali tradizionali sono lasciate in disparte e meno considerate.
La Generazione Z e i Millenials leggono, egoisticamente, ciò che desiderano sapere e ciò che stimola loro curiosità.
Altro fattore di allontanamento dai giornali tradizionali è il format usato. Come evidenziato nell’immagine sopra, i social vengono usati poco dalle agenzie di informazione.
Le piattaforme social come Instagram e Facebook sono le prime due App in ordine di comparsa sugli schermi degli under 35.
Modi e tempi per intercettare l’attenzione dei giovani
I giovani desiderano essere coinvolti e amano tutto ciò che è “tagliato su misura” per loro, l’informazione mirata e diretta ai loro interessi.
Ecco il successo delle Newsletter, che riscuotono la fiducia dei giovani in quanto arrivano direttamente nella casella email con una selezione di notizie pensata apposta per loro.
Anche i tempi di fruizione e di accesso alle news sono diversi. I ricercatori ne hanno individutato 4 tipologie:
- Dedicated, il tempo riservato all’informazione in cui l’attenzione e la concentrazione sono più alte.
- Updated, il tempo dedicato agli aggiornamenti.
- Time-filer, il tempo usato tra un’attività e l’altra.
- Intercepted, il tempo richiesto per leggere un messaggio o una notifica inaspettati.
Rapporto tra i giovani e l’informazione
Ecco allora che risultano evidenti tre aree da considerare:
- Il Tempo
- La Persona
- Il Mezzo
Ma attenzione che i ricercatori, a conclusione dello studio, sottolineano un altro fattore: la non convenzionalità del lettore giovane.
La sua scelta delle notizie dipende da un mix di curiosità, desiderio personale e divertimento. E qui risiede la capacità del redattore di muoversi su più livelli comunicativi.
I 5 punti suggeriti dal Reuters Institute per attrarre i Millenials
Il Reuters Institute for the Study of Journalism ha riassunto in cinque punti i consigli utili per i media ad attrarre Millenials e Generezione Z.
- Accesso facile a contenuti e temi. In primis l’uso di un linguaggio semplice e magari con una struttura di spiegazione del testo a step in modo da rendere più fruibile la lettura.
- Adattare il brand giornalistico alla piattaforma usata. Usare i social per reindirizzare il medium principale crea una distorsione nel lettore. Ogni storia dovrebbe essere adattata alla piattaforma usata, pur mantenendo la cifra stilistica del giornale. Questo aiuta a stabilire un legame più forte con i lettori.
- Costruire nuove abitudini. Oggi il lettore è collegato in ogni momento della giornata e quindi necessita di aggiornamenti continui. Una newsletter al mattino, un riassunto a metà giornata e uno dopo la pausa pranzo potrebbe essere una soluzione.
- La narrazione. Concentrarsi su racconti legati a temi caldi per le nuove generazioni, che siano stimolanti per la loro curiosità.
- Diversificare. L’opinione generalista espressa del singolo media è vista da Millenials e Generazione Z come una forzatura. Gli articoli d’opinione e gli editoriali devono offrire diversi punti di vista in modo da dare l’opportunità ai giovani di informarsi e formarsi un’idea, ma in maniera indipendente.
Il caso di Reddit: una piattaforma che resiste alle tendenze social
Tra Snapchat e Tik Tok c’è una piattaforma che resite alle mode social. È Reddit, che compie 15 anni a giugno (fondato il 23 giugno 2005 nel Massachusetts, Stati Uniti, da Steve Huffman e Alexis Ohanian) e in Italia molti ancora non lo conoscono.
Si tratta di un forum su cui leggere qualsiasi cosa e argomento senza filtri. Al suo interno è possibile creare e mantenere attive delle aree di interesse (chiamate subreddit) che trattano contenuti multidisciplinari.
Ogni utente è un redditor e cioè colui che legge (read) e scrive (edit).
L’utente carica o linka un contenuto sul sito, ma l’aspetto diversificante è che saranno gli altri utenti a decidere se renderlo rilevante in Homepage, anche con un voto ai commenti che seguono alla pubblicazione.
Per molti è un esempio di informazione e di giornalismo partecipativi. Viene definito un sito di social news con notizie che vengono condivise con una discussione.
Tra informazione e “filter bubble”
Negli Stati Uniti gli utenti tra i 18 e i 29 anni che utilizzano le piattaforme social almeno una volta al giorno sono oggetto di una ricerca (anno di riferimento il 2019) pubblicata su PEW Research Center (articolo di Andrew Perrin e Monica Anderson – 10 aprile 2019).
Nel caso di Reddit parliamo di una fonte informativa che la Generazione Z usa proprio perché sono gli utenti stessi che confermano il successo o meno di una news. Insomma una luogo virtuale dove stare al sicuro dai filtri dei giornali e dei social.
Era il 2011 quando Eli Parisier definisce con il nome di “filter bubble” la bolla in cui siamo rinchiusi dagli algoritmi dei social che studiano i nostri interessi.
Questo perché in base ai like rilevati dai social (con 300 like si riesce a definire la personalità di un utente meglio di un genitore) ci vengono proposti online prodotti e contenuti.
Su Reddit è l’utente che decide a quale community iscriversi (subreddit): all’interno delle singole comunità ci sono regole più o meno restrittive con dei moderatori.
Forse è una finta democratizzazione, ma in realtà è l’utente che aderisce al suo aggregatore di notizie in modo del tutto volontario.
All’estero Reddit ha iniziato a collaborare con alcune testate. Nel mondo il social news raggiunge mensilmente quasi 430 milioni di lettori e in Italia (il subreddit r/Italy) si ferma a 180mila lettori.
La parola ora passa ai lettori che valuteranno se il social news Reddit è più per nerd o si avvicina al modo di concepire l’informazione, scevra da controlli e imposizioni.
> Vedi il Digital News Report 2019
Articolo a cura di Nicola Albi
AEsse Communication
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Foto di copertina: Ph. Jezael Melgoza per unsplash.com
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