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Web Copywriting: come scrivere sul web in modo efficace e farsi leggere online

Web Copywriting: come scrivere sul web in modo efficace e farsi leggere online

Sul web siamo distratti: la sfida del copywriter è oggi quella di catturare e mantenere l’interesse del lettore. Di seguito 14 consigli per riuscirci.

Chi si occupa di scrivere contenuti online sa bene che creare contenuti nuovi, originali e di valore è la base da cui partire per farsi leggere e catturare l’attenzione di Google e degli utenti.

Ma scrivere sul web non è semplice in quanto i contenuti di valore non sono sufficienti, da soli, a catturare l’attenzione.

Per fare un buon lavoro è necessario prima di tutto studiare il target di riferimento e avere una precisa strategia di content marketing che comprenda un piano editoriale per il Blog.

Sul web, poi, l’attenzione dell’utente è ridotta al minimo.

Complici forse la fretta e la necessità di reperire immediatamente le informazioni di cui si ha bisogno, se non si soddisfa velocemente la richiesta dell’utente, questo cambia pagina.

A sua disposizione sulla serp di Google ci sono molti altri risultati e pagine da consultare.

Come ottenere, e soprattutto mantenere, l’interesse dell’utente?

Questa è la vera sfida per chi si occupa oggi di web copywriting.

Vediamo insieme alcuni accorgimenti che ti saranno d’aiuto nello scrivere i tuoi contenuti in modo da farti leggere dagli utenti ma anche da Google.

Web Copywriting: consigli utili per farsi leggere online

Il web copywriting riguarda tutti i contenuti online: dai testi di un sito web agli articoli sui blog aziendali all’advertising sui social, e il tutto va ottimizzato in ottica SEO.

Riporto qui di seguito alcuni accorgimenti che tengo bene a mente quando scrivo i testi sul web e gli articoli per i blog.

1. Non scrivere contenuti troppo lunghi

I lettori sono alla ricerca di contenuti utili, ma sono disposti a leggere fino in fondo se esso è esaustivo ma non troppo lungo.

Cerca di eliminare avverbi, aggettivi inutili e tutto ciò che non è indispensabile alla comprensione del testo.

I testi lunghi sono troppo “impegnativi” per un utente che ha esigenze di rapidità.

Sui social capita di leggere l’acronimo TL,DR, che significa “Too long, didn’t read”, ossia: “troppo lungo, non l’ho letto”.

Per quanto riguarda invece i contenuti di un sito web o gli articoli per il Blog considera che Google ama i contenuti non troppo brevi: pagine 600-800 parole circa sono il giusto compromesso.

2. Fai attenzione al Tone of Voice

Il Tone of Voice che usi per scrivere i tuoi contenuti serve a intercettare il tuo target di riferimento, i tuoi lettori.

Per scoprire quale tono di voce usare devi imparare ad ascoltare la Rete, pratica fondamentale per studiare il target.

Chi sono i tuoi lettori? Quali sono i loro interessi? Di cosa parlano online e dove?

Relativamente a un brand, sulla Rete può così conoscere chi ne parla, dove ne parla, perché ne parla, quando e come ne parla.

Sui forum e sui social network  può conoscere il suo target e anche il linguaggio che usa e quali sono i suoi bisogni.

Una regola potrebbe essere questa:

  • usa l’io/noi se parli per un’azienda rivolgendoti al singolo e l’io/tu se parli per un professionista o un freelance,
  • usa il voi se il target non si presta a un linguaggio informale o se ti rivolgi a una community affiatata.

Se vuoi approfondire puoi leggere: Copywriting: guida alla scelta del tono di voce

3. Scrivi in modo empatico

Ho già scritto di quanto l’empatia sia importante per entrare in relazione con il lettore. L’empatia è un modo di rapportarsi che crea fiducia valorizzando l’altro e capendo i suoi bisogni.

Non è per nulla scontato riuscire a mettersi nei panni degli altri, abituati come siamo a vedere le cose solo dal nostro punto di vista.

Se riesci a comunicare con empatia e a mostrare il tuo lato umano e il tuo lettore non potrà che apprezzarti.

Se vuoi approfondire il tema dell’empatia leggi Come scrivere (e comunicare) con empatia

4. Scrivi contenuti utili al lettore

Il principio è il seguente: il mio target ha un bisogno? Il mio lettore ha un problema?

Bene, io devo cercare di soddisfarlo nel migliore dei modi. Se il mio lettore sta cercando informazioni su un determinato prodotto, luogo o evento, io devo essere in grado di fornirgli contenuti utili e completi che lo soddisfino.

5. Cerca la keyword su Google Trends

Ogni contenuto va costruito tenendo presente la keyword di riferimento che va inserita nell’articolo, nella didascalia di eventuali fotografie e ripresa più volte nel testo.

Cerca la parola chiave e confrontala con altre simili su Google Trends (oppure puoi usare Answer ThePublic e Ubbersuggest) e fai attenzione anche al singolare e al plurale.

Un suggerimento: concentrarsi sulle keyword secondarie (tralasciate dai concorrenti) è una buona strategia, in quanto consente di godere di un posizionamento più facile e di una buona visibilità.

Lo studio delle keyword ti permette anche di individuare gli argomenti dei prossimi post o articoli, chiediti: che cosa interessa maggiormente al mio pubblico? Che cosa cercano gli utenti online su un determinato argomento?

6. Comunica subito il fulcro dell’argomento (Piramide rovesciata)

La piramide rovesciata è una tecnica sfruttata nel web copywriting che consiste nel comunicare subito i fatti salienti, il fulcro dell’argomento, per poi passare ai dettagli e, infine, agli approfondimenti.

È uno stile di scrittura che deriva dalle tecniche di giornalismo e dalla necessità di comunicare subito dati e informazioni rispondendo alle 5 W (Who? What? When? Where? Why?), ossia chi, cosa, quando, dove e perché.

È la giusta risposta a quella domanda di rapidità di lettura dell’utente online.

In questo modo si attira subito l’attenzione del lettore con il contenuto più significativo, ciò che voglio venga veramente letto da chi mi segue.

Piramide rovesciata

Utilizzare il concetto suggerito dalla Piramide rovesciata è un buon modo per dare le informazioni con ordine e in modo efficace sul web

 

Solo successivamente aggiungo link e dettagli, verso la fine del mio contenuto: si tratta di un surplus che spero venga letto, ma, se così non fosse sono sicura che il mio lettore ha letto almeno il fulcro della questione.

7. Utilizza numeri e dati

I numeri attirano sempre l’attenzione. Inoltre il numero è un segnale immediato e semplice, facilmente comprensibile.

I numeri sono una potente leva di Copywriting persuasivo: ad esempio se vuoi vendere la partecipazione a un corso puoi puntare sulla scarsità (“Rimangono solo 6 posti disponibili).

I numeri inoltre possono essere usati come riprova sociale. Le persone tendono a fidarsi del fatto che un prodotto o servizio sia stato scelto da un gran numero di persone prima di loro.

Puoi usare i numeri anche per dare conferma alle tue affermazioni, con statistiche, dati e percentuali. Cita però sempre la fonte, che deve essere autorevole e ufficiale.

8. Scrivi in modo corretto

È buona pratica controllare e ricontrollare il proprio testo prima di pubblicarlo, onde evitare refusi o errori grammaticali.

Online si vedono alcuni errori molto comuni. Ricorda che:

  • il punto interrogativo ed esclamativo deve essere uno (metterne tre o quattro, alla fine della frase, trasmette arroganza);
  • i punti di sospensione sono solo tre;
  • attenzione alla differenza tra lettere accentate e apostrofate;
  • non scrivere frasi intere in maiuscolo (sul web equivale ad urlare).

Alcuni errori grammaticali frequenti nel web e da evitare assolutamente sono:

  1. Ne voglio un po’ si scrive con l’apostrofo perché po’ è una troncatura e pò non significa nulla.
  2. Si scrive d’accordo e non daccordo.
  3. In “qual è” non si usa l’apostrofo, rappresenta un troncamento e non un’elisione.
  4. Dopo ogni segno di punteggiatura si inserisce lo spazio.
  5. Su qui e su qua l’accento non va, su lì e su là l’accento ci va.”.
  6. Su “va” l’accento non va mai.
  7. Sta” (del verbo stare) e “fa” (del verbo fare) non vogliono l’accento con all’indicativo presente, mentre è corretto scrivere “fà” o “stà” con la seconda persona dell’imperativo presente.
  8. ” come particella affermativa si accenta sempre.
  9. Affianco” è la prima persona singolare del presente indicativo del verbo affiancare. Per esprimere qualcosa che è al lato di qualcosa, si scrive “a fianco”.
  10. Apposto“ è la forma del participio passato del verbo apporre (es.: “Ho apposto la mia firma per la petizione”). Se vogliamo intendere “tutto in ordine”, dobbiamo scrivere tutto a posto staccato.
  11. Si scrive “A parte tutto” e non “Apparte tutto”.
  12. Non si scrive “non c’è la posso fare”, ma non “ce” la posso fare.

Se hai dubbi su una parola cerca conferme su un vocabolario online (il migliore a mio avviso è il Treccani) o sul forum dell’Accademia della Crusca.

Per conoscere quali sono gli errori più comuni sul web leggi: Gli errori più comuni in italiano, anche sul web

9. Inserisci immagini, infografiche o tabelle

Inserire immagini, tabelle e infografiche è molto importante per aiutare a comprendere i concetti e a memorizzarli.

Creare delle tabelle aiuta soprattutto ad avere uno sguardo di insieme di valori e dati e confrontarli facilmente tra loro.

Le infografiche invece sono particolarmente utili per avere una rappresentazione visuale di dati o di informazioni.

Esistono molti tool online per la creazione di infografiche. Personalmente utilizzo Canva che permette di creare delle infografiche molto carine ed efficaci anche ai non esperti di grafica.

10. Inserisci una call to action

Cerca di inserire una specifica call to action (CTA) nei tuoi contenuti, siano essi un articolo per il blog o un post sui social, in modo da coinvolgere l’utente o portarlo a compiere un’azione.

La call to action va scritta in modo che catturi l’attenzione, solitamente alla fine del testo.

Alcuni esempi di call to action:

  • Che ne pensi?
  • Se vuoi maggiori informazioni scrivimi…
  • Dimmi cosa ne pensi nel box dei commenti!
  • Iscriviti alla mia newsletter e riceverai…(di solito si promette qualcosa in cambio)
  • Continua a leggere

call to action

Esempio di call to action nel web copywriting

La call to action è molto spesso scritta all’interno di un bottone, che deve essere evidente e di colori vivaci, proprio per attirare l’attenzione.

Alcuni esempi call to action scritta in un bottone:

  • Segui il Blog
  • Sfoglia il catalogo
  • Vai al form
  • Scopri l’offerta
  • Prenota subito!

11. Usa Urly per i link

Quando inserisci un link nel tuo testo, ti consiglio di usare Urly, uno strumento gratuito che ti consente di:

  • accorciare il link;
  • rinominare il link, per renderlo più appetibile e comprensibile all’utente;
  • monitorare il numero di clic ricevuti sul link, se crei un account personale.

12. Facilita la lettura del testo (testi user-friendly)

Per facilitare la lettura del testo devi formattarlo e utilizzare il titolo H1 e i sottotitoli H2, H3, H4 ecc, molto utile nel web copywriting in ottica SEO. 

Dividi il testo in paragrafi, scrivi frasi brevi e lascia qualche spazio bianco, che agevolano la lettura a schermo evitando il cosiddetto “muro di testo”.

Considera che ogni paragrafo deve essere al massimo 3 righe su schermo (che diventano 6 su smartphone).

Usa l’elenco puntato e l’elenco numerato, che permettono un lettura schematica e veloce.

Utilizza il grassetto per le keyword. Evita invece il sottolineato, che essendo usato per i link, può confondere il lettore.

Non usare il maiuscolo, ammenoché tu non voglia dare l’impressione di urlare!

Per approfondire questo aspetto leggi:Copywriting e scrittura user-Friendly: 8 consigli per farsi leggere on-line

 

13. Considera il tempo di caricamento della pagina

Credo sia capitato anche a te che, digitato un link dalla serp Google, il caricamento della pagina richieda un tempo lungo. È spiacevole.

Considera che iI 48% delle persone si aspetta che la pagina si apra in meno di 2 secondi e se ciò non avviene puoi considerare questo utente perso.

La velocità di caricamento della pagina è un parametro che Google ritiene prioritario e che valorizza nella valutazione del tuo sito.

Ti suggerisco di verificare la velocità di visualizzazione con 3 tools gratuiti:

  1. Google Page Speed Insight,
  2. GT Metrix,
  3. Pingdom.

In questo modo potrai renderti conto quali sono gli interventi da fare per migliorare questo aspetto.

Se vuoi approfondire il tema del caricamento delle pagine online e capire da cosa deriva leggi: Il tuo sito è lento a caricare: scopri quali soluzioni adottare per migliorare la velocità.

14. Fai sempre un attento controllo del testo prima di pubblicare

Ultimo ma non meno importante aspetto della scrittura è il controllo del testo.

Quando il tuo testo è quasi pronto per la pubblicazione manca un ultima fase: la revisione finale, che serve per eliminare gli errori di battitura, di grammatica, di punteggiatura e le frasi spezzate.

È un momento fondamentale della scrittura per il web, ne va infatti della tua credibilità. Su questi argomenti puoi leggere i seguenti approfondimenti:

Questi sono gli accorgimenti che metto in pratica anch’io quando scrivo i testi o gli articoli per i blog che seguo.

Cosa ne pensi di questi consigli di web copywriting e scrittura efficace?

Se ti va fammi sapere la tua opinione nei commenti o, se preferisci, contattami nel Team di AEsse Communication.

 

Articolo pubblicato a marzo 2021, rivisto e aggiornato nel mese di giugno 2024

Creo e gestisco contenuti per blog e siti web e scrivo testi ottimizzati SEO per migliorarne il posizionamento sui motori di ricerca.

Da qualche anno tengo Corsi di Comunicazione e scrittura per il web per scuole e privati.

Ho una laurea magistrale in editoria e giornalismo, amo da sempre leggere e andare in montagna, palestra di vita.

Sara Soliman

Copywriter

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Contenuti Evergreen: come scriverli e perché sono importanti per il tuo blog

Contenuti Evergreen: come scriverli e perché sono importanti per il tuo blog

I contenuti evergreen sono i pilastri sui quali si regge un blog e una strategia di content marketing

Un contenuto evergreen è un contenuto sempre attuale, fresco e aggiornato. E che non perde importanza col passare del tempo.

A differenza delle news e degli argomenti di tendenza, che esauriscono la loro validità in un arco temporale più o meno lungo, una pagina o un articolo evergreen tratta temi che non passano mai di moda, ossia argomenti ai quali gli utenti dimostrano un interesse continuo.

Parliamo comunque sempre di testi SEO friendly, ossia testi di qualità, ottimizzati, autorevoli e coinvolgenti.

Perché i contenuti evergreen sono importanti

Essendo contenuti sempre attuali e sempre interessanti, i contenuti evergreen portano traffico organico costante al tuo sito web per mesi o addirittura anni.

Per questo è importante imparare a scrivere articoli e contenuti evergreen e inserirli nel piano editoriale del blog.

In questo modo guadagni autorevolezza migliorando la tua reputazione, ottimizzi il tuo tempo e rendi efficace la tua strategia di content marketing.

Grazie ai contenuti evergreen hai inoltre sempre materiale a disposizione da condividere nei tuoi social.

Esempi di contenuti evergreen

Un contenuto evergreen è uno strumento molto prezioso per il tuo sito ma anche per chi ti legge, essendo una guida completa su uno specifico argomento.

Sono contenuti che attirano l’attenzione perché rispondono a bisogni reali degli utenti e hanno carattere informativo.

Eccoti alcuni esempi.

  • Le liste. Ad esempio le “migliori cose da…”, i “10 motivi per…”, i “migliori tools per…” sono alcuni esempi di liste, ma puoi scrivere anche liste di libri su un determinato argomento di interesse per il tuo pubblico;
  • l consigli su “Come fare per…”. Sono quei post/articoli che aiutano le persone a fare qualcosa, ovvero sono la risposta a una domanda in modo esaustivo e dettagliato;
  • Le Interviste;
  • Le Infografiche;
  • Pagina FAQ. È una raccolta delle domande più comuni che le tue clienti fanno su un argomento specifico;
  • Corsi e tutorial;
  • Le Guide;
  • Le Recensioni. 
evergreen

5 consigli utili per scrivere un post evergreen

Hai capito quanto sono importanti i post evergreen? Non dimenticare di inserirli nel tuo piano editoriale!

Vediamo insieme 5 aspetti che ti permetteranno scrivere contenuti evergreen efficaci.

1. Scegli un argomento rilevante per il tuo pubblico di lettori

Rifletti sulle domande più comuni dei tuoi lettori e dei tuoi clienti su un tema specifico.

Oppure prendi spunto dagli studi sul tuo cliente potenziale e analizza i suoi problemi e i suoi dubbi.

Cerca poi su Google Trends se l’argomento di cui vuoi scrivere ha un buon volume di ricerca nelle query, ossia una richiesta che un utente effettua utilizzando un motore di ricerca.

Su Google Trends puoi anche visualizzare come procede nel tempo l’interesse degli utenti per un derminato termine.

Se la query che hai in mente ha un alto volume di ricerca che aumenta nel tempo o che si mantiene costante allora è il caso di iniziare a scrivere proprio di quell’argomento. 

2. Cura l’ottimizzazione SEO

L’ottimizzazione in ottica SEO ti permette di creare un contenuto evergreen che piaccia anche Google, non solo ai tuoi lettori.

È fondamentale per portare traffico organico al tuo sito web. 

Procedi così:

  1. Inserisci la keyword nel titolo H1, nella meta description e nella descrizione delle immagini che utilizzi per il tuo post;
  2. Scrivi un URL (Uniform Resource Locator o indirizzo web, è un riferimento a una risorsa web) che contenga la parola chiave; 
  3. Nomina le immagini anche nell’alt text (l’alternative text);
  4. Inserisci link interni che puntano a contenuti di qualità e che si riferiscono all’argomento di cui stai parlando;
  5. Usa la parola chiave all’inizio del Tag title per avere più possibilità di ottenere un buon posizionamento sulla serp;
  6. Suddividi il testo in paragrafi ed evita i muri di testo;
  7. Dai aria al testo: organizza le informazioni in liste e sottoparagrafi.

In questo modo creerai un testo leggibile per i tuoi utenti ma anche per Google, che ha un occhio attento alla struttura dei testi e ne premia la leggibilità.

Se vuoi approfondire puoi leggere Copywriting: leggibilità, forma del testo e SEO

3. Scrivi in modo semplice

Devi pensare che chi cerca suggerimenti, guide o consigli online è probabile che non sia un esperto del settore: per questo motivo scrivi in modo semplice.

Fai così:

  • Utilizza il linguaggio specialistico solo quando è indispensabile;
  • Riduci il più possibile i tecnicismi;
  • Usa frasi brevi ed elimina periodi lunghi e complessi.

Altra cosa importante: non inserire date e riferimenti temporali.

Dal momento che stai creando un blog post o un articolo con lo scopo di renderlo interessante per lungo tempo, evita di Inserire frasi come “un mese fa”, “nell’ultimo anno”, “da 4 mesi” e simili.

4. Scegli un buon titolo

Quali sono i titoli migliori per i contenuti evergreen?

Il titolo di un post evergreen non ha solo la funzione di incuriosire il lettore e spingerlo a leggere l’articolo, ma deve essere scritto in modo da suggerire una soluzione.

Dal titolo deve emergere cioè la vera utilità del post.

Esempi di titoli di articoli evergreen:

5. Aggiorna i tuoi contenuti e monitora i risultati

Ogni 2 o 3 mesi fai una revisione dei tuoi contenuti evergreen per vedere se c’è qualcosa da migliorare dal punto di vista della SEO o nuove informazioni da aggiungere al tuo articolo.

Hai notato che il tuo contenuto non performa più come una volta?

Quando un contenuto perde rilevanza e crolla nella SERP di solito i motivi sono tre:

  1. Google ha aggiornato l’algoritmo;
  2. I tuoi competitor hanno scritto un contenuto migliore del tuo;
  3. Gli utenti non cercano più le stesse cose sul web.

È il momento di darsi da fare per migliorare il contenuto con nuovi aggiornamenti.

Prima di tutto però informati sulle novità che riguardano Google e la SEO, osserva i tuoi competitor e controlla i flussi di ricerca dell’argomento di cui hai scritto (la parola chiave) su Google Trends.

In questo modo ti assicuri che il post resti sempre valido nel tempo.

La revisione dei post è un fattore importante per tutti gli articoli del tuo blog ed è utile per:

  • Aggiungere nuove informazioni.
  • Eliminare delle parti di post che sono superate.
  • Correggere dati.
  • Inserire contenuti extra quando si aggiungono nuove domande del tuo pubblico.

Quando avrai aggiornato il tuo contenuto evergreen pubblicalo non solo sul tuo blog ma anche nei social che utilizzi e dove sai che incontrerai il tuo target.

Monitora il tuo contenuto evergreen nel tempo per capire se gli aggiornamenti ti stanno facendo recuperare lettori e se hai fatto un buon lavoro.

Ah! Un’ultima ma importantissima cosa!

Non modificare mai, durante gli aggiornamenti dei tuoi articolii evergreen, il permalink: perderesti il posizionamento guadagnato.

E tu, hai già scritto contenuti evergreen per il tuo blog? Pensi che siano utili?

Se ti va, condividi la tua esperienza usando il box qui sotto!

Potrebbe interessarti anche:

 

Articolo scritto nel mese di agosto 2021 e aggiornato il 10.06.2024

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Copywriting: le 4 fasi di revisione del testo

Copywriting: le 4 fasi di revisione del testo

Revisione della struttura e dei contenuti, controllo dell’ortografia e della sintassi, controllo dello stile e del tono di voce: tutto quello che devi sapere per una efficace fase di editing dei tuoi testi

Di revisione finale del testo o editing abbiamo parlato nel precedente articolo: Editing del testo, tecniche e consigli per scovare gli errori.

Vediamo oggi il processo di revisione del testo nel suo insieme, nelle sue fasi di revisione di contenuti e di struttura.

La parola editing deriva dal verbo inglese (toedit, che significa «curare l’edizione di un’opera».

In editoria, con la parola editing si intende perciò la cura redazionale di un testo per la pubblicazione, cioè lettura attenta intesa a verificare (la definizione è dell’enciclopedia Treccani):

  • la correttezza di ortografia, grammatica, sintassi,
  • l’organizzazione strutturale del testo e la sua coerenza interna,
  • l’adeguatezza dello stile,
  • l’esattezza e la rispondenza alla realtà delle asserzioni.

Alla luce di questa definizione vediamo oggi in cosa consiste in pratica il processo di revisione del testo suddividendolo nelle sue 4 fasi principali:

  1. Revisione generale,
  2. Revisione dei contenuti,
  3. Revisione della struttura,
  4. Revisione del testo finale.

1. Revisione generale

Fare una revisione generale del testo significa controllare che il testo sia in linea con l’obiettivo, lo stile, il tono di voce e il livello di formalità scelti in fase di progettazione dei contenuti.

Se hai sbagliato il livello di formalità e vuoi essere più informale passa semplicemente dal voi al tu.

Mentre se hai scritto il tuo testo pensando di voler ottenere una conversione mentre in realtà vuoi puntare al coinvolgimento devi cambiare il testo in modo profondo, nella struttura della frase e nella scelta delle parole.

Fai attenzione a stile e tono di voce: devi sceglierli in base al tuo destinatario.

Su questo argomento puoi leggere:

2. Revisione di contenuti

Come prima cosa l’informazione deve essere utile al tuo lettore.

Controlla poi che le informazioni che hai scritto siano corrette, che i dati siano precisi, che l’argomento sia trattato in modo chiaro ed esauriente. Poi elimina tutto quello che non serve.

A tale scopo leggi: 8 consigli per aumentare efficacia e credibilità dei testi

3. Revisione della struttura

Rivedi titoli, paragrafi, singole frasi, parole di connessione e frasi trampolino, quell’espediente inserito nella frase finale di un paragrafo e che consiste nel lasciar intravedere cosa ci aspetta nel paragrafo che segue invitando così il lettore a continuare a lettura.

Per aiutarti puoi porti queste domande:

  • Il titolo è chiaro?
  • Il testo è suddiviso in paragrafi?
  • Ogni paragrafo contiene una sola idea principale?
  • I paragrafi seguono un percorso logico?
  • I paragrafi iniziano con una frase chiara e informativa?
  • Ci sono i titoletti per ogni paragrafo?
  • Ogni frase contiene una sola informazione?
  • Le singole frasi sono collegate in modo fluido?

4. Revisione finale del testo: l’editing

L’editing è forse la fase più impegnativa della revisione perché ti chiede di entrare nel dettaglio delle singole frasi, di ognuna delle parole usate e del rapporto tra di esse. 

Ogni parola che scegli deve essere la miglior scelta possibile.

Dopo di questa fase devi passare all’editing finale: ossia alla correzione di eventuali errori di battitura, refusi, errori di grammatica o altre sviste.

A tale scopo segui le tre regole di base per la fase di editing:

  1. Stampa il testo e leggi ad alta voce;
  2. Leggi lentamente;
  3. Non utilizzare il correttore automatico.

Per approfondire leggi: Editing: le regole da seguire per la revisione del testo
Prova a seguire i miei consigli per scovare gli errori, leggi: Editing del testo: tecniche e consigli per scovare gli errori

12 Consigli per la revisione del testo

Ricorda che un testo ben scritto suscita immagini nella testa di chi legge.

Ecco, in quest’ottica, alcuni consigli su come procedere nella fase di revisione del testo.

  1. Mai usare due parole quando puoi usarne una
  2. Scegli parole precise e concrete
  3. No alle parole ricercate, complicate o astratte
  4. Fai attenzione ai termini tecnici e al burocratese
  5. Usa i termini stranieri solo quando non ci sono alternative in italiano
  6. Scegli la forma attiva e le frasi positive
  7. Spiega sigle, acronimi e abbreviazioni
  8. Inizia la frase con il soggetto
  9. Tieni vicino soggetto, verbo e complemento (evita il più possibile le frasi subordinate)
  10. Preferisci il verbo alla nominalizzazione (usa, ad esempio raggiungere al posto di raggiungimento)
  11. Taglia aggettivi e avverbi inutili e cerca di non utilizzare gli avverbi che finiscono in -mente
  12. Limita le parentesi, frenano la lettura.

Per quanto riguarda la lunghezza del periodo tieni presente che i linguisti fissano in 25 il numero di parole in una frase per la sua ottima leggibilità.

Cerca perciò di mantenere il periodo entro le 30-35 parole: puoi iniziare con un periodo breve e poi inserire qualche periodo più lungo; considera però di spezzare le frasi ogni volta che è possibile.

Forma del testo e leggibilità

In un’ottica di revisione del testo è necessario controllare anche la forma del testo e apportare alcune modifiche laddove si rende necessario. Questo perché la forma di un testo contribuisce alla sua leggibilità e alla sua comprensione.

Curare la forma del testo vuol dire esaltarne il contenuto.

Segui questi consigli:

  • No ai muri di testo: fai respirare il testo con un doppio spazio tra i paragrafi;
  • Non sottolineare il testo e non scrivere intere frasi in maiuscolo (sul web equivale a urlare);
  • Utilizza grassetto (per le parole chiave o i concetti che vuoi sottolineare) e corsivo (per le parole poco utilizzate o per parole in lingua straniera);
  • Fai attenzione alla grafìa (scegli una forma ad esempio tra e-mail ed email, tra Web e web e mantienila per tutto il tuo scritto);
  • Utilizza liste e punti elenco per le informazioni dello stesso tipo.

Ricorda che i giorni e i mesi si scrivono con la lettera minuscola, che la data va scritta per intero e che nell’orario vanno i due punti, non le barrette oblique (scrivi 20:30).

Per concludere, ecco una sorta di check-list da utilizzare come ultimo controllo:

  • Ho scritto all’inizio la cosa più interessante?
  • Ci sono periodi che superano le 25, 30 o al massimo 35 parole?
  • Soggetto e verbo sono vicini?
  • Ci sono troppe parentesi?
  • Ho dato una sola informazione per periodo?
  • Se ci sono rimandi interni li ho citati con precisione?

Se hai letto l’articolo fino in fondo significa che anche tu ti occupi di blogging o di revisione di testi. Che ne dici dei miei consigli? Tu applichi altre regole?
Mi piacerebbe sapere cosa ne pensi, se ti fa piacere lasciami un commento nel modulo qui sotto!

Vuoi migliorare i testi del tuo sito web?

Hai realizzato i testi per il tuo sito web, ma questo non ti sta portando i risultati che speravi e vorresti ottenere una maggiore visibilità?
Forse hai bisogno di una semplice revisione dei testi del tuo sito.

Il processo di revisione dei testi (editing) prevede:

  • la correzione di eventuali errori di ortografia, grammatica, scelte lessicali non appropriate;
  • l’analisi e l’utilizzo delle keywords più usate nel mercato di riferimento;
  • l’applicazione delle tecniche di SEO copywriting e scrittura persuasiva.

    L’obiettivo è quello di:
  • individuare e rimuovere le criticità presenti sulle pagine del sito istituzionale,
  • assicurarsi che i concetti vengano espressi nella forma più chiara ed efficace possibile;
  • ottenere testi ottimizzati alla ricerca e al tipo di lettura che avviene sul web.

Posso occuparmi anche di lettere di presentazione, fac-simile di preventivi, volantini o brochure pubblicitarie: il tutto per migliorare la presentazione della tua azienda e ottenere maggiori conversioni.

Scrivimi, studierò il tipo di comunicazione e di linguaggio più adatto alla tua attività!

Creo e gestisco contenuti per blog e siti web e scrivo testi ottimizzati SEO per migliorarne il posizionamento sui motori di ricerca.

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Sara Soliman

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Editing del testo: tecniche e consigli per scovare gli errori

Editing del testo: tecniche e consigli per scovare gli errori

Quali sono le tecniche che usano i professionisti per scovare gli errori nella fase di editing? Controlla un solo errore per volta, leggi dalla fine e cerchia le maiuscole

Quando il tuo testo è quasi pronto per la pubblicazione manca un ultima fase: la revisione finale, che serve per eliminare gli errori di battitura, di grammatica, di punteggiatura e le frasi spezzate.

Parliamo cioè di editing, un momento chiave del processo di scrittura.

Editing e revisione del testo: conosci le differenze?

Mentre la revisione del testo si occupa di “cosa hai scritto” e comporta una modifica profonda del testo, l’editing si occupa di “come lo hai scritto”: è una sorta di pulizia finale e serve per eliminare errori di punteggiatura, di forma o di battitura.

Di solito non c’è una distinzione netta tra i due momenti di correzione del testo, la revisione e l’editing, se vuoi approfondire ne ho già parlato nell’articolo Editing: le regole da seguire per la revisione del testo

Vero è, però, che se sei arrivato alla fine del processo di scrittura significa che ritieni corrette le fasi precedenti e allora quando parliamo di correzioni del testo parliamo specificatamente di editing.

Poiché la revisione si occupa “di cosa hai scritto” può comportare una modifica profonda del testo: puoi modificare ad esempio il livello di formalità (scegliere di passare al tu dal voi), la chiarezza  o l’ordine delle informazioni.

Soffermiamoci oggi su come correggere il testo in modo efficace: scoprirai come migliorare il tuo lavoro e quali sono le tecniche per eliminare errori e incoerenze frequenti nella scrittura professionale.

A cosa serve l’editing

L’editing è un momento chiave del processo di scrittura e, anche se molti pensano che venga effettuato una sola volta alla fine del processo di scrittura, in realtà chi scrive in modo professionale rivede il teso sin dall’inizio e durante tutto il processo di scrittura, cercando di scovare gli errori strada facendo.

Per quanto il testo possa essere chiaro, efficace e comprensibile, la presenza di errori fa perdere credibilità al testo e allo scrivente perché è come dire al lettore: “non ho avuto tempo per rileggere e correggere perché avevo di meglio da fare”.

Tecniche per scovare gli errori

L’errore è sempre in agguato, per quanto si faccia attenzione. Come autore del testo devi prenderti la responsabilità di evitare di pubblicare il tuo scritto con degli errori. Ma come fare? Vediamo insieme alcune tecniche.

  1. Stampa il testo. Correggere da video è molto difficile. Meglio stampare il testo e fare le correzioni su carta. La correzione direttamente da PC è consigliabile solo per testi molto brevi;
  2. Prenditi del tempo. Le correzioni più efficaci sono quelle “del giorno dopo”: far passare del tempo aiuta a creare una distanza dal testo: quando lo rileggerai sarà come se lo leggessi per la prima volta e quindi lo vedrai con occhi più critici;
  3. Non correre. La ricerca degli errori è incompatibile con la fretta, prenditi tutto il tempo che ti serve ed elimina le distrazioni;
  4. Fai delle soste. Ogni quindici minuti fai delle soste di due o tre minuti: ti iuta a non stancare gli occhi e a mantenere la concentrazione;
  5. Chiedi a qualcun altro di leggere il testo. Non è necessario sia un professionista della lettura, l’importante è che sia una persona precisa e attenta. Non fidarti del correttore automatico, ha un dizionario ridotto e non riesce a distinguere il contesto della frase accettando una parola esistente anche se fuori contesto;
  6. Non fidarti di te stesso. Ognuno di noi tende a fare sempre gli stessi errori: invertiamo le lettere, dimentichiamo gli accenti, non siamo coerenti con l’uso della virgola.

Non fidarti dei tuoi occhi: l’effetto completamento

Quando leggiamo un testo, il nostro cervello percepisce le parole nel loro insieme, non come successione di singole lettere. È il cosiddetto effetto completamento: un meccanismo che ci fa risparmiare risorse cognitive ma che può essere molto pericoloso in fase di editing.

Per evitare l’effetto-completamento si possono usare diverse tecniche:

  • Crea la tua lista di controllo: se ti accorgi che fai sempre gli stessi errori crea la tua lista, un elenco in cui ti segni gli errori che commetti di frequente;
  • Leggi lentamente: in questo modo l’effetto-completamente è meno efficace;
  • Leggi una riga per volta: prendi un foglio bianco e copri tutta la pagina, lasciando visibile solo la riga che stai correggendo;
  • Leggi al contrario: è un modo molto efficace per evitare l’effetto completamento. Parti dall’ultima parola del testo e risali all’inizio: ti concentrerai così sulle singole parole;
  • Controlla un solo errore per volta: correggi ad esempio solo le virgole o solo i finali di parola;
  • Controlla date, numeri e simboli: verifica che siano scritti in modo uniforme in tutto il testo;
  • Cerchia ogni segno di punteggiatura: ti obbliga a rileggerli con attenzione e verificare se sono corretti e inseriti nel posto giusto;
  • Cerchia le maiuscole: per non lasciare frasi a metà cerchia le maiuscole a inizio frase e verifica che ogni parola scritta con la lettera maiuscola abbia la sua fine di fase;
  • Controlla sempre soggetti e verbi: il soggetto della frase (chi compie l’azione) deve concordare con il predicato verbale. Il soggetto singolare vuole un verbo singolare, un soggetto plurale un verbo plurale. Sembra scontato ma il problema spesso sta nell’individuare il soggetto principale della frase, specialmente se ci sono molte subordinate.

Siamo giunti alla fine. Se mi hai seguita fin qui significa che anche tu scrivi o hai testi da correggere. Cosa ne pensi della mia scaletta di editing e della mia metodologia per scovare gliki errori?
Prova a mettere in pratica questi consigli nella revisione del tuo prossimo testo e se hai bisogno di aiuto non esitare a contattarmi.

 Se ti occupi di scrittura potresti seguire la sezione Copywriting sul mio blog oppure leggere i seguenti articoli:

Ti consiglio un libro:

  • Alfonso Cannavacciuolo, Manuale di copywriting e scrittura per il web. Teoria, pratica e strumenti per scrivere meglio, Hoepli Editore, 2018

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Stile del testo nella comunicazione aziendale: cos’è e come sceglierlo

Stile del testo nella comunicazione aziendale: cos’è e come sceglierlo

Sintassi, lessico e struttura del testo vanno a dar forma allo stile di scrittura. Qualche suggerimento per trovare lo stile giusto per te e la tua azienda

Mentre il tono di voce trasmette lo stato d’animo di chi scrive e tende a crearne uno nel destinatario, lo stile è una caratteristica propria del testo.

Rappresenta il modo in cui lo scrittore si esprime e trasmette le informazioni al lettore.

Parliamo di sintassi, di scelta dei termini, di struttura dei paragrafi, di tutto ciò che caratterizza il modo di scrivere di una persona o di un’azienda, senza tralasciare la correttezza grammaticale e la punteggiatura.

Ma vediamo subito un esempio, in modo che sia più facile comprendere quanto uno stile diverso influenzi il modo in cui l’informazione viene data e percepita.

Stile del testo: esempi

Abbiamo visto che lo stile del testo è in sostanza la forma, il modo in cui mettiamo le parole una dopo l’altra per costruire la frase.

Sulla pagina aziendale di Facebook possiamo scrivere lo stesso messaggio usando tono e stili diversi:

  1. Ci dispiace informarvi che, a causa di un guasto tecnico che non è dipeso dalla nostra volontà il negozio rimarrà chiuso dalle 12 alle 18 di oggi 4 febbraio 2024. È un esempio di Stile burocratico e tono formale
  2. Ciao a tutti, c’è un guasto tecnico che l’Enel sta cercando di risolvere, ma saremo chiusi oggi dalle 12 alle 18. Grazie per la comprensione. È un esempio di Stile lineare e tono rilassato
  3. La nostra pausa oggi dura 4 ore perché manca la corrente. Alle 18 torna e quindi torniamo anche noi a lavorare. Ci vediamo dopo? 🙂 È un esempio di Stile giovane e tono ironico e scherzoso.

Per sapere qual è lo stile giusto è necessario considerare la categoria di prodotto e il pubblico di riferimento, proprio come nella scelta del tono di voce.

Se il primo post è scritto da un negozio di abbigliamento per bambini il tono è sbagliato, così come non è corretto l’ultimo se a parlare è una banca e si rivolge ai suoi correntista.

Stili di scrittura per la comunicazione aziendale

Vediamo ora i principali stili di scrittura usati nella comunicazione aziendale e nei social.

Stile descrittivo

Si usa per parlare di un prodotto o servizio in modo oggettivo senza opinioni personali.

Questo stile si limita ad elencare le caratteristiche di quanto offerto, è uno stile che non influenza e, per niente creativo, può risultare un pò noioso.

È lo stile più utilizzato nella comunicazione aziendale.

Stile narrativo

È lo stile di racconti, romanzi, film, detto anche storytelling. È lo stile in cui si racconta una storia, cioè una serie di eventi tra loro collegati e dove agiscono uno o più personaggi, con vicende che si susseguono nel tempo in uno o più luoghi.

Stile espositivo

È lo stile neutro che fa prevalere i fatti e non le opinioni. Si usa nel giornalismo e nei libri scolastici.

Lo troviamo anche, ad esempio, nei manuali d’istruzioni e nella scrittura “aziendalese”.

Stile burocratico

E lo stile della pubblica amministrazione: uffici, scuole, tribunali, banche ecc. È uno stile noioso e spesso incomprensibile perché fa uso di tecnicismi. È uno stile lontano dalla lingua parlata.

Stile persuasivo

È lo stile che usiamo nel copywriting e nel quale inseriamo elementi come giochi di parole, parole nuove, empatia ed emoticon. È uno stile che punta a creare una connessione tra lo scrivente e il suo pubblico.

Lo troviamo nei post sui social, negli spot pubblicitari, ma anche nelle lettere commerciali in stile persuasivo. È uno stile che attira l’attenzione ed è quello che funziona meglio se lo scopo è quello di far passare un messaggio.

Sullo stile persuasivo puoi leggere:
Copywriting, psicologia e persuasione: 7 consigli di scrittura per convincere

Sulla scrittura empatica leggi:
Come scrivere (e comunicare) con empatia

Stile tecnico

È quello stile di scrittura tecnica e specifica di un determinato settore, e che mette in evidenza le caratteristiche tecniche di un determinato prodotto: ovviamente funziona solo se è destinato a un esperto di quella materia.

Livello di formalità e comunicazione aziendale

Negli ultimi anni i social hanno spinto tutta la comunicazione aziendale verso l’informalità e dunque all’uso generalizzato del “tu”. Come ho già scritto parlando del tono di voce, il tu è quasi sempre una buona scelta.

Quasi sempre, appunto. Il lei va riservato, anche nelle chat a:

  • settori quali la finanza,
  • professionisti con i quali non c’è un rapporto diretto,
  • istituzioni pubbliche o private.

Ricorda poi che, anche se l’uso del tu è quasi sempre consigliato, è necessario qualche cautela in base al messaggio, al settore, al pubblico di riferimento.

Il post di una banca rivolto ai clienti può usare il tu, ma senza emoji o abbreviazioni.

Il post di un’azienda di abbigliamento può osare se il destinatario è la generazione Alpha, Zeta o Millennial, mentre se il pubblico è più maturo dovrebbe tenere un livello di formalità un pochino più alto.

Tono di voce, stile di scrittura e livello di formalità del testo sono tre aspetti che ogni azienda deve stabilire a monte della sua comunicazione offline e online.

Di qui la necessità di creare una guida di stile, una sorta di prontuario con regole di comunicazione e indicazioni pratiche da adottare per chi scrive a nome di un’azienda.

Ne parlo in modo dettagliato in questo articolo:
Guida di Stile: tutte le regole del copywriting efficace e riconoscibile

Consigli per una buona scrittura

  • Fai in modo che il tuo stile sia coerente con il contenuto;
  • Scegli le parole con cura e utilizzale con attenzione: ogni termine ha il suo peso;
  • Scrivi in modo semplice, ma curando il testo nei dettagli per non essere banale;
  • Scrivi pensando al tuo pubblico, pensando a ciò che si aspetta;
  • Cerca di essere spontaneo ed evitare inutili abbellimenti stilistici o tecnicismi che possono rendere il tuo testo poco leggibile;
  • Fai attenzione alle parole straniere.
    A questo proposito leggi: Parole straniere nei testi in italiano? Sì, ma con moderazione;
  • Fai attenzione all’utilizzo dei verbi e non esagerare con aggettivi e avverbi.
    Su questo argomento puoi leggere: Verbi e avverbi nel copywriting: 5 consigli su come utilizzarli.


Sul tono di voce puoi leggere:
Copywriting: guida alla scelta del tono di voce

Infine, per approfondire l’argomento, ti consiglio questi libri:

Guida di stile, Luisa Carrada, Zanichelli Editore

Manuale di copywriting e scrittura per i social, Alfonso Cannavacciuolo, Hoepli Editore

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Copywriting: guida alla scelta del tono di voce

Copywriting: guida alla scelta del tono di voce

È sempre difficile trasmettere per iscritto il tono di voce, ma se individui quello giusto puoi raccontarti al tuo pubblico in modo efficace. Una breve guida per la scelta tra tono informale, formale e moderato

Prima di condividere i contenuti sul web (blog o social) il bravo copywriter sa che deve fare un lavoro di progettazione e pianificazione dei suoi contenuti.

Nella fase di progettazione, oltre al definire gli obiettivi della comunicazione e il destinatario, è importante scegliere tono, stile e formalità del testo.

Il tono del testo è importante almeno quanto la qualità del contenuto che decidi di condividere e quanto l’organizzazione del testo.

Non sottovalutare il tono di voce: toni diversi inviano al lettore messaggi emotivi diversi.

Usare il tono in modo opportuno ti permette di raccontare la storia del tuo brand in un modo efficace e di costruire un rapporto di fiducia con il tuo pubblico.

Vediamo insieme cos’è il tono di voce e come scegliere quello più adatto alla comunicazione della tua attività.

Tono di voce: cos’è

Il tono di voce è qualcosa di piuttosto complesso, dal momento che, se a voce è semplice da intuire, è invece difficile da trasmettere per iscritto.

Sì, perché:

Il tono non riguarda quello che dici, ma come lo dici.
Il sentimento che trasmetti con le parole.

Le tre tipologie di tono di voce

Il tono di voce (o Tone of voice) è qualcosa di molto difficile da trasmettere e, se sui social grazie alle emoji riusciamo a chiarire le nostre intenzioni, su altre piattaforme di condivisione di contenuto (come il blog) la cosa non è così immediata.

Dal momento che sul blog non è sempre una buona scelta usare le emoji, è meglio se impariamo a gestire e scegliere il tono in modo corretto.

Puoi scegliere tra tre tipi di tono di voce: tono formale, moderato e informale.

1. Tono formale

È il tono che usiamo per rivolgerci a persone che non conosciamo; è un tono educato e rispettoso, adatto per comunicazioni ufficiale come e-mail, proposte, preventivi. 

Questo tono è quasi sempre accompagnato dall’impersonale o dall’uso del voi.

Nei social è il tono che dovrebbero usare alcune categorie di professionisti, come avvocati, medici, istituzioni pubbliche e ogni volta che il contenuto del post o della sponsorizzata è serio.

Anche sul web, la scrittura scientifica o tecnica è spesso formale, usa una terminologia complessa e un approccio impersonale alla materia. 

Il tono formale si caratterizza da: 

  • una grammatica molto accurata,
  • frasi più lunghe,
  • espressioni complesse e parole ricercate.

2. Tono moderato

È un tono più rilassato rispetto al precedente, ma sempre rispettoso.

Lo usiamo quando parliamo a persone conosciute e con cui abbiamo un rapporto che però non definiamo amicizia. In questi casi si utilizza l’impersonale o un tu molto rispettoso.

Il tono moderato è sempre una scelta saggia quando il pubblico non è facile da definire o è vario: non è freddo come il tono formale ma non è invasivo e confidenziale come l’informale.

3. Tono informale

È il tono che usiamo con i nostri amici, dove nessuno si offende se usiamo l’ironia, emoji o altre libertà linguistiche. 

È l’ideale per tutti i contenuti destinati a un pubblico giovane (Generazione Alpha e Zeta) e quando il prodotto lo permette: abbigliamento, notizie divertenti, bevande ecc.

Importante:

  • Non confondere il tono con la formalità (dare del tu o del lei – lo vediamo tra un po’);
  • Fai attenzione all’ironia: ricorda che ognuno la interpreta a suo modo per cui utilizzala solo se sai come reagirà il lettore;
  • Non discriminare: fai attenzione con argomenti come il sesso, la razza, le opinioni politiche o la religione. Sono argomenti sensibili e una parola fuori posto rende qualcosa di scritto in buona fede qualcosa di esplosivo;
  • Definisci con attenzione il tono di voce aziendale, stabilisci il tono standard e le deviazioni concesse (quando ad esempio usare le emoji) perché ciò segna il rapporto con i propri clienti.
  • Se vuoi optare per un tono informale e umoristico assicurati di avere una comprensione approfondita del pubblico a cui ti rivolgi.

Ricorda:

Se stai creando un contenuto, quel contenuto avrà un tono, anche se non lo usi intenzionalmente.

È un aspetto inevitabile della scrittura, anche se il tono che usi è incoerente o inefficace.

Imparando a sfruttarlo, puoi imparare a connetterti con il tuo pubblico, favorire le relazioni e costruire il tuo marchio.

Tone of Voice

Scegliere il tono di voce da adottare è importante quanto scegliere la forma del testo e il contenuto

Da cosa dipende la scelta del tono di voce?

Definire il tono di voce deve rappresentare una solida base su cui poi poter lavorare nella creazione di contenuti. 

Ma da cosa dipende la scelta del tono di voce?

Prima di tutto devi conoscere il tuo pubblico: in fin dei conti, il tuo prodotto è pensato per una certa categoria di persone. Per questo motivo, a monte di ogni strategia di marketing c’è l’individuazione delle buyer personas, il tuo target di riferimento, il tuo cliente tipo.

Oltre al tuo pubblico devi ovviamente conoscere bene te stesso, ciò che rappresenti (i tuoi ideali e i tuoi obiettivi), ciò che contraddistingue il tuo brand, i tuoi prodotti o servizi.

Devi poi tenere in considerazione i contenuti che hai già pubblicato, e con i quali hai già creato una connessione con i tuoi clienti.

Inizia identificando i tuoi contenuti che hanno avuto maggior successo, in base alle metriche che sono più importanti per te (possono essere il numero di like, il numero di condivisioni o di commenti al tuo post).

Poi, mentre li leggi, fatti queste domande: 

  • Come sono scritti questi articoli? Sono molto seri, appassionati o umoristici?
  • Questi contenuti riflettono i tuoi valori fondamentali?
  • Questi contenuti rispondono ai bisogni e agli interessi che hai identificato per il tuo target?
  • Quali contenuti sembrano funzionare meglio e quali peggio?
  • Cosa hanno in comune questi testi? Il tono? La lunghezza? La struttura? 

Usa le tue osservazioni per identificare il tono che è più efficace per te e che ti aiuta meglio a raggiungere i tuoi obiettivi.

Una volta definito cerca di mantenerlo con coerenza in ogni tua pubblicazione.

Devo dare del tu o del lei? (livello di formalità)

Negli ultimi anni i social hanno spinto tutta la comunicazione aziendale verso l’informalità e dunque all’uso generalizzato del “tu”, insieme a emoticon e abbreviazioni.

Nei social e nei blog il tu è quasi sempre una buona scelta. 

Quasi sempre, appunto. Il lei va riservato, anche sulle chat, a settori quali la finanza e ai professionisti con i quali non c’è un rapporto diretto e grandi istituzioni pubbliche o private.

Scegli il tono di voce da utilizzare con i tuoi lettori tra il tu o il voi, il noi o la forma impersonale e mantienilo in ogni tuo scritto.

Il mio consiglio: usa l’io/noi se parli per un’azienda rivolgendoti al singolo, usa io/tu se invece parli per un professionista o un freelance; usa il voi se il target non si presta a un linguaggio informale o se ti rivolgi a una community affiatata.

Ricorda che la massima personalizzazione è l’ideale, anche per quanto riguarda il genere.

Se personalizzare il genere non è possibile, ci sono modi per aggirare il maschile e il femminile come ad esempio cambiare il verbo o l’intera frase (è il caso di Pensi davvero di..? al posto di Sei certo di..? Oppure La tranquillità di viaggiare al posto di Viaggia tranquillo).

A questo proposito ti consiglio di leggere: Copywriting inclusivo: sul web e sui social usa un linguaggio che non discrimina

Fai attenzione allo stile burocratico, ai testi troppo pressanti del marketing, allo stile troppo professionale.

Il tono di voce è collegato al lettore di riferimento, alle tue buyer personas: sul tema puoi leggere Per farti trovare dai tuoi potenziali clienti devi conoscere il tuo target di riferimento: le Buyer Personas

Spero tu possa trovare in questo articolo qualche ispirazione per stabilire il tuo Tone of voice, se hai qualche domanda o curiosità non esitare a scrivermi nel box qui sotto.

Per ulteriori approfondimenti puoi leggere:

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